Sciopero Generale
Per il 17 novembre, la Cgil e la Uil di Roma e del Lazio hanno proclamato 8 ore di sciopero in tutta la regione per alzare i salari, estendere i diritti e contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offre futuro ai giovani.
Perché crediamo serva un’altra politica economica, sociale e contrattuale, che non solo è possibile, ma necessaria e urgente.
LAVORO
STATO SOCIALE
FISCO
SALUTE E SICUREZZA
GIOVANI
SALUTE E SICUREZZA
PENSIONI
ACCOGLIENZA
POLITICHE INDUSTRIALI
equità
Partecipa
Sciopera e vieni a piazza del Popolo venerdì 17 novembre, dalle ore 9.30. Contatta la tua RSU/RSA per sapere quali sono le modalità di adesione allo sciopero nella tua azienda o contatta direttamente la nostra struttura.
Scrivici via mail a slcroma1@lazio.cgil.it
Chiamaci allo 06 5654 7684
Perche scioperiamo?
Per cambiare la proposta di legge di Bilancio e le politiche economiche e sociali fino ad ora messe in campo dal Governo ed a sostegno delle piattaforme rivendicative che unitariamente abbiamo presentato.
Non c’è alcuna risposta all’emergenza salariale: hanno annunciato “100 euro in più nelle buste paga”, ma si limitano a confermare quelle in essere, già falcidiate -in media del 17%- da un’inflazione da profitti e speculazione
Hanno detto di voler rilanciare la contrattazione collettiva ma non stanziano le risorse necessarie a rinnovare i contratti del pubblico impiego e a sostenere e detassare i rinnovi nei settori privati.
Hanno detto di voler incrementare la spesa sanitaria, ma continuano a indebolire il sistema sanitario nazionale spingendo cittadini e personale verso la sanità privata.
Tagliano le risorse alla scuola pubblica e alle politiche sociali (casa, affitti, bollette e povertà), alla disabilità e non mettono nulla per la non autosufficienza e sul trasporto pubblico locale.
Avevano promesso di cancellare la legge Fornero invece la peggiorano restringendo le già limitate misure di flessibilità in uscita (quota 103, opzione donna, ape sociale), tagliando i futuri assegni dei pubblici e la rivalutazione delle pensioni in essere; e di fatto stabilendo dal 2024- le uscite per tutti con i 67 anni di vecchiaia, i 42 anni e 10 mesi di anticipata (uno in meno per le lavoratrici) e i 71 anni per giovani e donne nel sistema contributivo.
Non ci sono interventi per il lavoro stabile e contro la precarietà, anzi: reintroducono i voucher e liberalizzano l’uso dei contratti a termine.
Non ci sono investimenti per migliorare la vita e il lavoro delle donne ma solo tanta propaganda patriarcale e regressiva.
Portano avanti una riforma fiscale che -a parità di reddito- tassa di più i salari e le pensioni dei profitti, delle rendite finanziarie e immobiliari, del lavoro autonomo benestante, dei grandi patrimoni e dei redditi alti e altissimi.
Non tassano gli extraprofitti e incentivano un’evasione fiscale che, ogni anno, sottrae 100 miliardi di euro alle politiche sociali e di sviluppo del Paese.
Non investono in salute e sicurezza, nonostante la strage che si consuma ogni giorno nei luoghi di lavoro.
Bisogna abbandonare la politica securitaria, a partire dalla cancellazione della legge Bossi-Fini e di tutti i recenti provvedimenti in materia di immigrazione, e definire nuove politiche di accoglienza e integrazione dei cittadini migranti.
Serve una nuova strategia e un nuovo intervento pubblico per affrontare le crisi vecchie e nuove, puntare sulla transizione ambientale ed energetica, riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo governando i processi di digitalizzazione, difendere e incrementare la qualità e la quantità dell’occupazione a partire dal mezzogiorno.
Approfondisci
Le nostre proposte sui principali problemi del Paese sono molte e articolate. Qui trovi i documenti completi che abbiamo presentato al Governo e al confronto con le parti datoriali, insieme a materiale utile a diffondere la ragioni dello sciopero nei luoghi di lavoro e nei territori.
Lo sciopero generale del 17 novembre è frutto di un percorso iniziato in primavera, in cui abbiamo tentato di interloquire con il Governo sulle ragioni del mondo del lavoro. Ecco le principali tappe, che puoi approfondire con il racconto di Collettiva, e i documenti a sostegno delle diverse manifestazioni:
- 20 maggio, manifestazione unitaria con Cisl e Uil a Napoli (clicca qui per leggere la piattaforma)
- 24 giugno, manifestazione per la sanità pubblica a Roma con 100 associazioni “Insieme per la Costituzione” (clicca qui per leggere la piattaforma)
- 7 ottobre, manifestazione nazionale “La via maestra” (clicca qui per leggere la piattaforma)